giovedì 4 luglio 2013

I fantasmi della cultura

Non esiste un’anagrafe che permetta di conoscere quante siano le donne e gli uomini che lavorano nel settore culturale. Una lacuna conoscitiva che parla di precarietà e di frammentazione del lavoro, che ha ripercussioni negative sulla possibilità di costruire misure adeguate di programmazione ed investimenti in questo settore e di attuare una corretta gestione delle dinamiche e delle prospettive di lavoro che la cultura produce.
Allora non resta che CONTARCI da soli, fornendo le statistiche della realtà in cui lavoriamo da anni.
PARTE IL CENSIMENTO DEI LAVORATORI DEI BENI E DELLE ATTIVITA’ CULTURALI
Compila la scheda online su http://culturainbilico.blogspot.it/
donneinbilico@gmail.com
FB donne culturainbilico


giovedì 21 marzo 2013

Presentazione del progetto

Chi siamo:

Il Coordinamento “Donne in bilico per la cultura” che nasce dall’idea di alcune donne impegnate nel settore culturale da anni.
Guardandoci intorno ed osservando da vicino questo mondo ci siamo rese conto che ci sono tante cose da dire e tante cose da realizzare per migliorarlo, ma  il più delle volte rimangono grandi potenzialità inespresse. Invece di fare, decidere ed innovare, invece di facce nuove e vitali, c’è sempre troppa retorica ristagnante.
Donne in bilico per la cultura hanno, quindi,  due obiettivi:  mettere in rete chi lavora per la cultura, che normalmente è diviso e isolato a causa delle sue stesse condizioni lavorative, e far partire un vero e proprio CENSIMENTO di tutti coloro che operano e lavorano per i beni e le attività culturali.
Quest’ultimo è il progetto intorno al quale principalmente si è deciso  di dare vita al coordinamento.  Si vuole, infatti, rispondere ad una necessità molto precisa che è quella di fornire con serietà “numeri” attendibili  per iniziare a mettere accanto alla parola cultura anche quelle del lavoro ed economia.
Si da il via ad un Censimento online (di cui verrà dato il link al convegno del 28 marzo) che è rivolto a donne ed a uomini, ma che parte dalle donne perché rappresentano l’80% del lavoro nella cultura e quindi ne caratterizzano ed esemplificano bene le condizioni di “salute”, le principali difficoltà e l’enorme potenzialità.

Presentazione del progetto : Donne statisticamente in Bilico per la cultura”:

Dai giornali abbiamo appreso, con precisione, il numero di capi ovini presenti in Italia (per chi fosse interessato 6.790.055). Nel nostro paese abbiamo una conoscenza dettagliata del numero di aziende con allevamenti e il relativo numero di bestiame diviso per specie ma se provassimo a fare una stima di quanti lavoratori sono impegnati nel settore dei beni e delle attività culturali ecco che i dati cominciano a scarseggiare e l’approssimazione diventa inevitabile.
Non esiste una “anagrafe”, in alcun modo assimilabile a quella presente in altri settori che permetta di conoscere quante siano le donne e gli uomini che lavorano  nella conservazione, spiegazione, valorizzazione e promozione della cultura.
Conosciamo con precisione solo il numero dei dipendenti del Ministero per i Beni e le attività culturali: 20.076 nel 2010, di cui 6.414 occupati nel settore tecnico scientifico ovvero il 31,9% del totale. Ma i numeri forniti dal Ministero non sono certo esaustivi; è necessario, considerare anche i dipendenti delle amministrazioni locali, delle imprese a partecipazione pubblico/privato e di quelle private.
Un cono d’ombra oscura e nasconde tutti quei professionisti che lavorando come imprese individuali e/o come eterni precari, sono difficilmente raggiungibili e quantificabili dalle indagini statistiche.
E’ all’interno dei tanti processi produttivi esternalizzati dalla pubblica amministrazione che i dati si confondono, si perdono e la ricostruzione dei numeri si complica. Una lacuna conoscitiva che parla di precarietà e di frammentazione del lavoro, che ha ripercussioni negative sulla possibilità di costruire misure adeguate di programmazione ed investimenti in questo settore e di attuare una corretta gestione delle dinamiche e delle prospettive  di lavoro che la cultura produce.
Allora non resta che CONTARCI da sole, fornendo le statistiche della realtà in cui lavoriamo da anni.
Quante/i siamo?
Statisticamente quali sono le condizioni di lavoro che ognuno di noi ha registrato nella propria vita professionale?
Nel silenzio assordante del susseguirsi di governi che non hanno saputo e voluto prendersi la responsabilità di  non credere nel valore sociale della cultura  e dell’elevato ruolo che essa può svolgere per la crescita civile ed economica del nostro Paese, iniziamo a “DARE i NUMERI”!!
Non è forse questo che chiede sempre la stampa ed i giornalisti quando viene proposto loro di fare un articolo e dare una notizia sullo scempio che si fa della nostra dignità di lavoratrici e lavoratori? E non è forse sempre grande l’imbarazzo di dover dire che siamo tantissimi ma che non sappiamo esattamente quanti?
Inoltre, che impatto abbiamo noi sulla pubblica opinione se le nostre storie, bene che va, sono drammaticamente pubblicate solo sulla pagina della cultura affianco alla recensione di un libro o di uno spettacolo teatrale? Come se anche quelli, poi, non fossero lavoro e saperi e il più delle volte saperi precari e senza futuro.
Allora proviamo a fornire strumenti per abbattere tutti gli alibi e le scuse per non parlarne, per non occuparsene, per relegare la “Bellezza” ad un orpello da mostrare sui manifesti del made in Italy.
Mettiamoci in rete, contiamoci e partiamo da noi per non lasciarci disperdere più di quanto le nostre condizioni di lavoro già non facciano.

ISTRUZIONI PER L’USO:
Per compilare la scheda predisposta per il Censimento clicca su Censimentoonline.
Inserisci i dati relativi alla tua situazione registrata a marzo 2012.
Tutti i dati che verranno archiviati, forniranno gli elementi per definire precise statistiche del settore. Per garantire l’attendibilità dell’indagine è quindi fondamentale la massima diffusione.
I risultati saranno condivisi con tutti e sulla base di questi costruiremo insieme la fotografia dei professionisti del settore culturale.
Anche per questo, quindi, vi preghiamo di compilare la scheda online in tutte le sue parti.
PER INFO: Scrivi a donneinbilico@gmail.com

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